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venerdì 28 agosto 2009

Investire nella sorte: il superenalotto



Per un momento mettiamo da parte gli investimenti classici (conti di deposito, bot, obbligazioni, azioni) e proviamo a capire perché la gente spende così tanti soldi nel superenalotto.
Il motivo è che la percezione delle probabilità di vincere non è realistica. Certo, pensare che sei segnetti sulla schedina possono cambiarti la vita è … incentivante. Come dico sempre: i soldi di certo non danno la felicità, ma senza soldi certamente sei infelice.
Forse non tutti sanno che il superenalotto è il gioco con la minore probabilità di vittoria. Per essere precisi, la possibilità di fare 6 è la seguente:
6⁄90 × 5⁄89 × 4⁄88 × 3⁄87 × 2⁄85 × 1⁄84 = 1⁄622.614.630
Allora, perché la gente continua a giocare?
Innanzitutto per la facilità del concorso. Niente da pensare, elucubrare, verificare. Non è il totocalcio dove devi essere informato su chi gioca, su come va una squadra, su chi gioca in casa o in trasferta.
Poi perché sui grandi numeri la gente tende a perdere concretezza. Che le possibilità siano 1 su 10 milioni o su 622 milioni non fa grande differenza o almeno così viene percepito.
E infine, perché tutti sognano e tutti sperano e … partecipare costa relativamente poco. Un euro vale un pezzo di sogno, giusto?
Anch’io confesso mi sono lasciato attrarre dal fascino perverso della situazione. In genere gioco 2 volte a settimana, la schedina semplice. Con gioia vi annuncio che proprio questa settimana ho vinto. Avete capito bene, ho vinto la bellezza di 2 euro. Come ho fatto? Semplice, non ho giocato

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